Uscendo dal MAC (Museo d’Arte Contemporanea) di Gibellina, ho pensato di essere fortunato. I motivi principali sono due: il primo è per aver visitato un museo bellissimo ed emozionante come pochi altri in Italia; il secondo motivo è per le informazioni che avevo acquisito, l’arte al suo interno mi ha lasciato un forte senso di appagatezza misto a desiderio di esserci.
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Il giorno delle votazioni
Per mio nonno Salvatore il giorno delle votazioni era una festa. Si svegliava molto presto, faceva colazione al fianco di mia nonna Rosetta, indossava un vestito e stringeva la cravatta.
[Continua a leggere…]La genovese ericina di Maria Grammatico
Ogni volta che salgo a Erice, mangio la genovese di Maria Grammatico. È un tipico dolce ericino e quello della signora Maria è il più buono di tutti.
Su Discovery+ c’è un documentario dedicato ad alcune «Eccellenze di Sicilia». C’è Fiasconaro, che molti conosceranno per via dei suoi panettoni, arrivati anche tra le mani di famosi stilisti, e poi c’è la storia di Maria Grammatico, meno nota dei pasticceri di Castelbuono, ma più interessante dal punto di vista narrativo.
Un altro libro molto bello
Uno dei premi letterari più prestigiosi in Italia è il Campiello, lo hanno vinto Primo Levi, Bufalino, Sandro Veronesi e altri stimati scrittori, sabato scorso lo ha vinto uno dei libri che ho letto questa estate, tra scogli siciliani e pugliesi. Sto parlando del primo romanzo di Bernardo Zannoni, i miei stupidi intenti.
È la storia di una faina, Archy, che ad un certo punto viene abbandonata dalla madre e affidata ad una vecchia volpe. Nonostante la narrazione un po’ surreale, il libro mi è piaciuto molto, oltre ad essere ben scritto, l’autore riesce ad affrontare quesiti per nulla banali come la morte, la vita, Dio.