Pensavo a cosa scrivere nell’ultimo post dell’anno e sinceramente non avevo la benché minima idea. Non sono tipo di classifiche o resoconti, non amo tracciare linee e tirare somme, però la tradizione va rispettata. Quindi andrò a braccio. Come sempre, d’altronde.
Dal post di Natale si è evinto che non sono in vena di tante parole. E’ un periodo che leggo molto e ascolto musica di ogni tipo. Non sto scrivendo. Ho preso una pausa che però credo finirà presto.
E’ stato un anno con alti e bassi. Più bassi che alti. Però gli alti sono stati belli, di quelli che rimangono impressi per sempre. Tipo la nascita di mia nipote, a cui ho appena finito di attaccare i bottoni della tutina dopo che ha fatto il bagnetto. Non potete capire che emozione. O forse sì. Comunque, cose belle.
E’ stato l’anno del mio libro: Il tempo di un sorriso, un romanzo, una storia che chi ha letto ha apprezzato. Alcune recensioni mi hanno gonfiato il petto. E i numeri di download mi hanno spinto a continuare a scrivere.
E’ stato anche l’anno della crisi, non quella che senti al tg, quella vera, quella che conosci solo se ce l’hai addosso.
Poi per fortuna c’è il blog, questo spazio che tanto insignifante non è, su cui a volte mi affaccio, come su un balcone con vista sul mare.
Che il 2014 sia migliore, per voi che passate da qui spesso, e a voi che passate per caso.
Io stacco. Vi saluto con la canzone che quest’anno il mio iPod ha suonato di più, in una versione alternativa simpatica.
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