Salvatore Giambelluca

Cose che rimangono

Ho iniziato a scrivere Il tempo di un sorriso a vent’anni, sui sedili degli aeroporti, nelle cuccette dei treni e nei gradoni di alcune stazioni ferroviarie che non esistono più. L’ho pubblicato nel 2013 ed è stato molto apprezzato tanto da spingere l’editore de La Rocca di Carta  (Koi Press) a dargli una pettinata e concedergli una seconda vita.

Il tempo di un sorriso è un romanzo breve, la storia del cassetto che raccoglie sogni e amori. Confesso che un po’ mi imbarazza leggerne il contenuto perché penso che avrei potuto scriverlo meglio, ma è molto vero e con pochissime sovrastrutture, come la pagina stropicciata di un diario scritto di pancia.

Mi riempie di orgoglio sapere di gente che ancora oggi lo legge e ne parla bene: la recensione di Daniela Perelli su «Romance non-stop» è bellissima e la ringrazio pubblicamente.

Creo cose per internet, fotografo mari e monti, leggo e scrivo storie.