Salvatore Giambelluca

Ci vediamo al molo

C’è chi traccia linee, chi imprime punti, chi come me raccoglie venti.

Nei primi due mesi di questo nuovo anno mi sono successe molte cose, tra queste alcune molto belle – molto-molto-belle-bellissime – e altre assai spiacevoli. Ovviamente il mio carattere mi porta a non parlare né di cosa mi abbia fatto commuovere dalla felicità e né di cosa mi abbia fatto piangere dalla tristezza: perché mica stiamo a fare la televisione del pomeriggio signora mia.

A proposito di signore, oggi quella che un tempo mi salutava affettuosamente mi ha bloccato nell’atrio per ribadirmi con tono severo che bisogna piantarla di tirare mozziconi di sigarette nel suo balcone, «ché è vastasarìa!». Ho ritenuto fosse inutile ricordare alla signora quasi centenaria che io nemmeno fumo, ma potrei pure iniziare.

Sempre oggi, la lavatrice mi ha trasformato un accappatoio tendente al giallo in un accappatoio tendente al bianco: necessito di un video-tutorial che spieghi cosa-non-lavare-con-cosa.

Ieri sera invece ho finito di scrivere una storia che ho iniziato all’incirca due anni fa: habemus novel. Ci vediamo al molo, spero presto.

*La bellissima foto del post non è mia, ma sua

Creo cose per internet, fotografo mari e monti, leggo e scrivo storie.