Ho amato pochi libri come La ricreazione è finita di Dario Ferrari. In realtà in alcuni tratti mi ha infastidito, irritato, urtato. È esattamente quello che fa un grande romanzo.
Marcello Gori è un trentenne viareggino, ex studente di lettere con una tesi su Kafka, attendista e irresoluto, allergico alle responsabilità della vita adulta, vittima di un torpore esistenziale che lo tiene in un limbo di eterno adolescente. I punti stabili della sua vita sono la cricca degli amici con cui condividere tutto e con i quali annegare nell’acol delusioni e sconfitte, una fidanzata-medico troppo perfetta e troppo ricca, e per antitesi, un padre di cui non vuole ereditare niente, né il carattere, né tantomeno il bar che il genitore gestisce.
Conversazione: chi salverà i libri?
– Stavo pensando ad una cosa.
– A cosa?
– In televisione nessuno parla di libri.
– Eh.
– Nessuno. Cioè forse nel fine settimana, in uno di quei programmi di raitre dove chiamano scrittori che devono promuovere l’ultima uscita.
– Intendi Fabio Fazio.
– Sì, vabbè Fazio chiama i suoi amici o gli amici dei suoi autori. Ma è roba di pochi minuti. Non è un programma di libri.
La Tasmania di Paolo Giordano
Durante la lettura di Tasmania, l’ultimo romanzo scritto da Paolo Giordano, ho ripensato a quella cosa che fanno i bravi scrittori: raccontare storie senza la presunzione di farlo. È un talento raro in questi tempi in cui tutti credono di avere qualcosa da dire.
[Continua a leggere…]Libri da regalare a Natale
Manca una settimana al Natale, se come me sei un/una ritardatariə con i regali, ti consiglio alcuni libri che potresti mettere sotto l’albero.
[Continua a leggere…]Un altro libro molto bello
Uno dei premi letterari più prestigiosi in Italia è il Campiello, lo hanno vinto Primo Levi, Bufalino, Sandro Veronesi e altri stimati scrittori, sabato scorso lo ha vinto uno dei libri che ho letto questa estate, tra scogli siciliani e pugliesi. Sto parlando del primo romanzo di Bernardo Zannoni, i miei stupidi intenti.
È la storia di una faina, Archy, che ad un certo punto viene abbandonata dalla madre e affidata ad una vecchia volpe. Nonostante la narrazione un po’ surreale, il libro mi è piaciuto molto, oltre ad essere ben scritto, l’autore riesce ad affrontare quesiti per nulla banali come la morte, la vita, Dio.