È alle medie che mi facevano leggere sempre. La prof di Lettere mi diceva che ero l’unico che i miei compagni ascoltavano. «Manco a me stanno a sentire», diceva. Io all’inizio credevo fosse vero, fu allora che sviluppai il mio ego fino poi a toccare picchi altissimi alle superiori quando un’altra prof mentre leggevo mi ascoltava con il braccio che le reggeva il mento. Era cotta, altrimenti non si spiegherebbero tutti quei sette otto, a me!
Poi ho smesso. Non leggo più ad alta voce. Ad alta voce faccio poco. Parlo con voce alquanto bassa. Parlo e basta. Ah e canto in macchina, ma solo se sono da solo o se c’è Lei che dice che a cantare non sono affatto male, ma ho smesso di credere ai complimenti alla prof di Lettere. Tiè.
Comunque, tutto questo noioso preambolo era per dire che è uscito il booktrailer de Il Tempo di un sorriso. Sì, nove mesi dopo. Eh, oh, ho i miei tempi. Che poi non so se è un vero e proprio booktrailer. Cioè sono io che leggo alcuni pezzi del libro. All’inizio credevo venisse fuori una cafonata, e vi assicuro che le prime versioni lo erano tantissimo. Poi invece no. Forse. Credo.
Che ve ne pare? Secondo voi riuscirà a convincere quei pochi che non l’hanno letto a fare quello che va fatto?
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