Di autunno silente, con la discrezione che copre le parole e nasconde i rullini.
Arriverà l’inverno, distenderà le giornate e abbasserà le temperature prima di fare spazio alla luce che colorerà il mare e la montagna.
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Di autunno silente, con la discrezione che copre le parole e nasconde i rullini.
Arriverà l’inverno, distenderà le giornate e abbasserà le temperature prima di fare spazio alla luce che colorerà il mare e la montagna.
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Dicembre, Sicilia.
Qui ho ripensato alle parole di Gianni Celati: “Camminando la linea d’orizzonte ti dice sempre che tu sei disperso in un punto qualsiasi sulla linea della terra, come le cose che si vedono in distanza. Bisogna cercare un altro punto con cui fare asse, e immaginare che ci si arriverà una volta o l’altra. Bisogna sempre riuscire a immaginare quello che c’è là fuori, altrimenti non si potrebbe fare un solo passo.”
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Alcune sere fa ho visto Scordato, l’ultimo film di Rocco Papaleo e mi è piaciuto molto.
Complice forse il mio umore precario di questo grigio e infinito autunno, l’ho trovato malinconico, ironico, pacatamente poetico.
Sono fan del regista lucano da quando ho visto Basilicata coast to coast (piccolo capolavoro). Apprezzo il suo punto di vista, il modo in cui condisce di musica i suoi racconti. Siamo ciò che siamo per tutto quello che ci ha attraversato, sembra dire il film. Nel film fa da sfondo un Meridione dalle grandi potenzialità, che però resta incompiuto, come un capolavoro che non si compie.
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Sono già tre anni che ogni settimana scrivo fesserie in una newsletter che ho chiamato Telegramma. Con alti e bassi, caldo e freddo, qualche pausa. Ho pensato di cambiare un po’ il format e scrivere più argomenti in un solo telegramma, magari condividendo link di notizie, immagini e altre cose che ritengo utili e interessanti.
Quindi ho cambiato una vocale al nome con l’augurio che il risultato non cambi. Prometto di non dilungarmi ché già il mondo è difficile di suo.
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Anch’io l’altra sera ho visto la gara di tennis tra Sinner e Djokovic. Non seguo il tennis, tra pallacanestro e calcio non ho spazio per un altro sport. Però un ragazzo italiano sfidava il numero uno al mondo e non si poteva ignorare. La partita è durata più di tre ore ed è stata bellissima.
Osservando Sinner giocare e vincere, pensavo a come l’altoatesino fosse il mio ideale di campione: non una parola per tutta la gara (a differenza dell’avversario), non ha fatto scenate patetiche e nella dichiarazione dopo partita ha dimostrato un’umiltà che anche un quarto avrebbe compensato quella dell’intera popolazione italiana che affolla i social con la propria mitomania.
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