In questa newsletter si parla spesso di libri, film, internet e altre cose che hanno a che fare con la mia vita, ebbene oggi voglio parlare di una cosa che non conosco ma che mi affascina tantissimo: la moda.
Io di moda non capisco niente. Eppure mi piace. Intendo dire che mi piace ascoltare chi invece ne sa. (Come di altre materie). Personalmente provo a vestirmi bene, mi faccio consigliare da chi la moda la segue sul serio. Ma in realtà la moda mi affascina per i concetti che esprime, per l’influenza di benessere che tramanda da un secolo.
L’unica persona che seguo su instagram e che scrive di moda si chiama Andrea Batilla, professionista che ha scritto alcuni libri che parlano di moda e che trovate qui.
Dicevamo, io di moda non capisco niente, però c’è una persona che da alcuni anni mi affascina per ogni idea e parola che esprime, sto parlando di Pierpaolo Piccioli, direttore creativo di Valentino. Quello che mi dice Piccioli nella sua comunicazione è: semplicità. Oltre ad essere un incredibile visionario, Piccioli ha un forte dono della sintesi, che non lascia indietro nessun significato ma li ingloba tutti in una nuova forma compiuta, capace di aprirsi a più letture a seconda dell’inclinazione alla scoperta dell’interlocutore.
C’è un bellissimo articolo di Concita De Gregorio di alcuni giorni fa, in cui lo definisce un mago, lo trovi qui.
Io che sono un curioso anche di cose a me lontane, sono andato a vedere le location in cui Piccioli ha organizzato recentemente le sue sfilate: l’ex fonderia Macchi a Milano, al Teatro Piccolo fino al cortile dell’Università Statale (sempre a Milano); il Carreau du Temple a Parigi; Trinità dei Monti a Roma; il castello di Chantilly a Parigi. Tutti luoghi in cui il marchio ha voluto raccontare i suoi tanti significati, contaminati dalla realtà circostante, operazioni di ri-semantizzazione che la dicono lunga su come oggi sia complesso guidare un marchio di moda.
Un’altra cosa che mi piace molto di Piccioli, e da cui bisognerebbe prendere spunto, è il voler dare risalto alle persone che lavorano con lui. Voler raccontare e mostrare le mani che tutti i giorni creano valore per l’azienda, portandole in passerella per chiudere ogni sfilata, un rituale che serve a ribadire lo sforzo collettivo dietro alla realizzazione di una collezione.
Piccioli è un connubio di creatività e umanità che dà speranza a tutti coloro che credono ancora che la bellezza (e l’essere buoni) migliori il mondo.
Questo post è tratto da Telegramma, la mia newsletter.