Due righe sulla polemica Selvaggia Lucarelli-sindaco di Noto.
Premessa: Lucarelli è un personaggio che non apprezzo tanto per via del suo stile mediatico, ma credo che in questa storia abbia ragione.
Sono stato turista a casa mia (in Sicilia) e in altri luoghi del mondo, e le cose che scrive Lucarelli le ho dette tutte le volte ad amici, ricevendo la classica rassegnata risposta: eh, cosa ci vuoi fare, qua così funziona, lo sai.
Non ho mai scritto lagne sui social o in altri miei spazi perché non mi piace parlare male delle cose e perché la Sicilia è terra che mi ha dato – e continua a darmi – tanto, inoltre ritengo sia un argomento molto complesso da affrontare in questi spazi dove è facile essere fraintesi. C’è chi cita Peppino Impastato: “ci siamo abituati alla bruttezza”: immondizia, disservizi, incendi. Non è proprio così. Non oggi.
In tanti, ogni giorno lavorano duro per rendere la Sicilia un luogo migliore, donne e uomini mettono a disposizione del prossimo professionalità e intelligenza per rendere questa terra assai diversa di com‘era anche solo vent’anni fa. E posso assicurare a chi la visita solo una settimana l’anno che è molto più difficile di quanto sembri.
Se c’è però un modo per continuare a migliore le cose è iniziando a non offendersi per le critiche, selezionare quelle costruttive, prendere spunto, imparare, e soprattutto: inculcare il valore della cultura e della bellezza nelle scuole, a casa, ogni giorno. La strada inizia da lì.