Sono tempi difficili. Tutti indignati. Ci si incazza a casa, a lavoro, sui social. La pandemia ha lasciato i segni. I nervi sono a pezzi. Siamo più matti di prima. Non si sa come e se ci passerà. Intanto protestiamo, ce la prendiamo con politici, scrittori, attori, cantanti, passanti rumorosi: esterniamo la nostra indignazione pubblicamente.
Cosa siamo? Una piazza piena di individualisti. Una condizione in cui l’identità di ciascuno si costruisce sempre più contro gli altri e non più insieme agli altri. La pandemia ci ha allontanato dalle persone alimentando un meccanismo di dissuasione di ogni dissidenza e di autocontrollo sociale.
IIo un consiglio per provare ad uscirne lo avrei: tornare a mangiare bene, affidarsi a chi sa cucinare. È già una cosa, per una vita migliore. Tu che ne pensi?
Questo post è tratto da Telegramma, la mia newsletter.