Corrado Augias è tra le persone che più stimo al mondo, eppure ieri è incappato in un errore grossolano: ha scambiato una email di spam per una email di Enel, pubblicandola nella rubrica su Repubblica. Senza risparmiare severe critiche all’azienda di energia, con cui oggi si è scusato.
Tutti noi abbiamo ricevuto una email che ci informava di rimborsi o strane vincite a noi riservate. “Clicca qui per accedere”; “Inserisci i dati della carta di credito”; eccetera eccetera.
In termini tecnici si chiama phishing. Sono degli indirizzi email truffa, che riportano su siti creati con il solo scopo di catturare i nostri dati personali che noi stessi doniamo ingenuamente. Di solito sono email scritte male, tradotte da servizi automatici. Esempio: “If hai…” o “Clicca here”. Per molti sono riconoscibili, ma qualcuno abbocca.
Mi dissocio da chi ieri ha deriso il prof Augias, persona colta e intelligente, che ha 86 anni. È solo una storia che dimostra come questo paese sia molto superficiale e indietro sull’informazione tecnologica. Molti credono che basti avere un computer/telefono e un accesso ad internet per essere connessi e al passo con il mondo. Non è proprio così.
L’insegnamento non deve riguardare solo le nuove generazioni, che quando avviene è pure approssimativo, ma anche i nostri genitori e i nostri nonni, che non vanno lasciati indietro.
P.S. Per distinguere una email vera da una falsa bisogna sempre fare attenzione all’indirizzo del mittente, soffermandoci sulla parola dopo la @. Nel caso di Augias è probabile che il mittente fosse: rimborsi@eneel.it; rimborsi@emel.it. Il dominio (la parola dopo la chiocciola) contiene errori che con distrazione non vengono notati.