«Lo sguardo degli altri è la nostra ossessione, la nostra gratificazione, la misura della nostra inadeguatezza». Confidenza è l’ultimo libro di Domenico Starnone. Parla di amori, apparenze, rinunce, vite all’insegna della compiacenza.
Starnone è tra i miei autori preferiti, la sua scrittura mi attrae, seduce e mi tiene con sé servendosi di una prosa pulita e leggera, a tratti sublime. Le sue sono storie comuni, racconti che vivono senza necessariamente un inizio e una fine.
Attraverso Pietro Vella, rinomato e affascinante insegnante, Starnone mostra il lato umano di quello che agli occhi di tutti è un brav’uomo, padre e marito esemplare, alla continua ricerca dell’essere perfetto in tutto. Ma qual è il segreto del successo? Quanto contano le cose non dette? E se bastasse semplicemente essere degli attenti impostori?
I personaggi di questa storia hanno tutti qualcosa da offrire, raccontare, spiegare. Sono fatti di compostezza, apparenza, frasi non dette. Come al solito Starnone dice poco e quel poco lo dice benissimo: «Tuo padre mi è così assolutamente indispensabile che, per poter stare con lui ho dovuto tradirlo moltissime volte, secondo tutte le possibili accezioni lecite del tradimento».
Tradimento, fedeltà. Temi centrali della storia. L’ossessione per la perfezione trainata dalla paura di perdere tutto, di essere smascherati da un momento all’altro. Questo libro è un manifesto all’imperfezione. Chi siamo, come lo siamo, ma soprattutto: per quanto lo saremo.