Vivo in un palazzo di centodieci gradini. 110. Per arrivare a casa mia devo salirli tutti e centodieci, un ultimo piano da raggiungere senza l’ausilio dell’ascensore.
Oltre alla fortuna di non avere l’ascensore, il palazzo in cui vivo vanta l’età media condominiale più alta della Sicilia e forse dell’Europa intera. Si narra che siano proprio i gradini l’elisir di lunga vita. Dunque per niente timoroso di trovarmi a polemizzare contro dei centenari-scassa-cabbasisi pronti a guardarmi con diprezzo, indìco una riunione di condominio, motivo: il permesso di poter lasciare una bicicletta – che ancora non ho – nell’atrio, ma solo tra le due e le quattro del pomeriggio, uno-due giorni la settimana.
L’idea della bicicletta mi ronza in testa da diverso tempo. Un po’ come l’idea di prendere un cane. Il trasferimento del luogo di lavoro in centro-città è la scusa buona per tornare a pedalare, il mio essere ancora troppo zingaro rimanda invece la volontà di occuparmi di un animale. E poi la ztl, l’isola pedonale, la bella stagione: «insomma me la fate parcheggiare questa bicicletta?»
«Che dimensioni ha la bicicletta?»; «Ma quanto deve stare qua dentro?»; «È una mountain baicche o una graziella?»; «La legherai con un catenaccio?»; «Ma a trent’anni non sei troppo vecchio per andare in giro su una biciletta?…»; «A Palermo? Ma chi te lo fa fare…»; «Accattati un motore»; «Ma sicuro che poi te la sali fino al quinto piano o siccome sarai stanco la lascerai qui tutto il giorno?»; «E se te la rubbbano?»; «Te la rubbbano sicuro, Giambellù».
Quelle che avete appena letto sono alcune delle minuziose e invadenti domande postemi a cui ho risposto con lo stesso tono di quando la prof di matematica mi chiedeva di svolgere complesse equazioni alla lavagna.
Comunque no. Alla fine i miei saggi condomini hanno deciso che non era il caso di trasformare l’atrio di un palazzo in un parcheggio abusivo, che se proprio ci tenevo, uno di loro avrebbe parlato con l’amico di un amico per subaffittarmi un box a cinquecentometri da casa a soli venti euro al mese, o considerata la partecipazione con cui avevo esposto la questione, la bicicletta anche solo per poche ore della giornata doveva salire centodieci gradini, con me, anche solo per aspirare all’eternità.
Cerco una bicicletta, che sia leggerissima.