Salvatore Giambelluca

Dove il mare è sempre più blu

C’è che i letti sardi sono corti, e se sei alto almeno uno e ottanta come me rischi di dormire coi piedi a penzoloni. C’è anche che i sardi hanno dei posti che tolgono le parole, e togliere le parole a un siciliano che ama le parole è cosa assai difficile.

L’ultimo post di questo blog è di un mese fa. Sembra passata una vita. Nel frattempo mi sono succese alcune cose: tipo che ho compiuto trent’anni, ho preso aerei, guidato per centinaia di chilometri, nuotato in acque cristalline, visitato posti meravigliosi, passeggiato sotto il sole cocente, cantato canzoni che si cantano quando fa caldo, preso un colorito da far invidia a Roberto Carlino, mangiato, bevuto, ballato, scattato fotografie, letto l’ultimo libro di Malvaldi, scritto quello che speriamo dovrebbe essere il prossimo per me. Il tutto con la migliore donna che la vita potesse farmi incontrare.

Avrete sicuramente letto o sentito dire che viaggiare in compagnia della persona che amiamo è tra le cose più belle da fare in questa breve vita che abbiamo. È roba da film di adolescenti freschi di maturità o di pagine scritte da Federico Moccia, lo so, ma così è. Anche a trenta, cinquanta, ottant’anni. Viaggiare è vivere e farlo con la compagnia giusta è tanto bello quanto L’anno che verrà di Lucio Dalla. Pochi cazzi, avrebbe detto lo stesso Lucio.

Un po’ di fotografie molto più efficaci di tante parole che potrei scrivere.

 

 

Spero riusciate anche solo ad immaginare la bellezza dei luoghi alle nostre spalle: Alghero, Stintino, Villasimius, Porto Pino, e altri attraversati o visti per poco che hanno colorato le nostre giornate.

A te.
Molte volte ho scritto dei viaggi insieme, di cieli sorvolati fianco a fianco e di posti che riflettevano la meraviglia attraverso i tuoi occhi. Ogni volta è la prima volta. Camminare con te verso lo stesso orizzonte ha un sapore unico. Non mi stancherei mai della felciità inconsapevole che mi trasmetti, della curiosità che riempie la tua testa, della tua voglia di sapere, delle tue mani che mi afferrano quando distratto sono girato da un’altra parte.

– Sai cos’è l’amore?
– Io lo so, ma non lo voglio dire a nessuno.

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Creo cose per internet, fotografo mari e monti, leggo e scrivo storie.