Sono sempre di più i maschi fuori da Zara, H&M e altri negozi – peggio se solamente rivolti al sesso femminile – in attesa delle loro compagne, con lo sguardo perso nel vuoto o verso passanti che rivolgono un ghigno di compassione, dunque ho provato a stilare un umile decalogo per spronare tutti coloro che vivono male l’essere maschi.
«Bella questa maglia». «Non male questa giacca, anche se la preferirei con il colletto diverso». «Questi pantaloni mi fanno il culone». «Secondo te meglio bianca o scura?». «Il problema è che beige mi smuore». «Queste scarpe sì che sono belle, peccato che la mia misura non c’è». «Questa borsa è un sogno». «Per capire la dovrei provare». «Sì ma dove ci vado?». «Se avessi una vita mondana le prenderei…».
Le sopra citate sono alcune delle innumerevoli frasi che un marito/compagno/fidanzato sente pronunciare quando nei primi tempi della felice storia d’amore accompagna Lei a fare acquisti. Volutamente non userò la parola shopping poiché questo post ha una chiara direzione sessuale e la parola inglese che si usa quando si spendono soldi per vestirsi senza mostrarsi tristi è una parola che uno come Vittorio Gassman non avrebbe pronunciato mai, e per il sottoscritto il compianto attore romano incarnava uno dei pochi modelli di maschio su cui ogni uomo o aspirate tale dovrebbe accingere per avvicinarsi ad esserlo.
Confessione: non aspetto mai Lei fuori da un negozio mentre fa acquisti. Anche se a pensarci bene forse una-due volte è accaduto, e sono le uniche volte in cui in nostra compagnia c’erano altre ragazze ma soprattutto altri ragazzi che provavano un senso di profonda repulsione nel passeggiare all’interno di negozi per Lei.
Braccia conserte, sguardo spento che si illumina non appena da fuori si intravedono corpi avvicinarsi alle casse, discorsi ultra maschilisti su autovetture, eventi sportivi, vecchi film di Jan Claude Van Damme. Sigarette. Momenti di noia pura. Attese degne di un ultimo minuto di recupero quando la tua squadra in inferiorità numerica vince per un solo gol di scarto e l’avversario è una squadra allenata da Pep Guardiola.
Lei non arriva, guardare l’orologio sbuffando serve a poco, il cellulare è quasi scarico e con te non hai nemmeno il carica-batteria portatile. Ecco dunque che decidi di giocarti la carta disperata, quella che ti consacra nell’olimpo della tristezza mascolina: sedersi. Che sia una fredda panchina di un centro commerciale – affianco ad altri maschi che come te hanno deciso ad arrendersi ad essere maschi – o una sconsolata sedia di un bar del centro poco importa: sei seduto, apparentemente rilassato, convinto di essere comodo, in attesa che arrivi Lei esausta e soddisfatta dal suo giro, inconsapevole di incarnare l’immagine del fallimento.
Esiste un geniale account su Instagram che si chiama miserable men che raccoglie foto di uomini che incarnano la tristezza di essere maschi mentre aspettano che Lei ritorni dal suo giro acquisti.
Come riesco a starle vicino mentre guarda maglie, vestiti e altro senza pensare che sia una tortura? Semplice: facendo l’uomo.
Pur avendo io l’interesse verso il mondo dell’abbigliamento-femminile pari a quello che Costantino della Gherardesca ha per il gioco del calcio, alcune delle volte non faccio solo da compagnia ma in alcuni casi mi permetto di dare consigli, ma solo – ed esclusivamente – in alcuni e sporadici casi, perché cosa da non dimenticare mai: siamo-pur-sempre-maschi.
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Andiamo dunque con il primo consiglio che sarebbe anche il passo più importante: entrare.
Se partite dal livello più basso, ovvero dal non averla mai omaggiato della vostra presenza in luoghi chiusi, pieni di luci e ormoni in subbuglio, il primo passo è quello di mettere un piede al di là. Mi rendo conto di quanto ciò sia difficile e pieno di rischi verso la vostra pazienza già infinite volte portata al limite, ma fatelo, chiudete per un attimo gli occhi e riapriteli una volta all’interno del negozio.
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Secondo consiglio nonché quello che vi permetterà di avviare – e alleviare – il processo di sopportazione: la postura.
La postura in un uomo è tutto. Lo avrete sentito dire molte volte. Schiena dritta, passo deciso, ma soprattutto mani al posto giusto, sempre. Dunque mai mani dentro le tasche anteriori: se avete un giubbotto non affidategli mai le vostre mani, se avete un jeans o un pantalone le uniche tasche dove mettere le mani saranno quelle posteriori. Le camminata con le mani dietro la schiena dà autorevolezza, mostra interesse o nel nostro caso: può fingere curiosità. Considerando che mettere le mani dietro la schiena unendole tra loro è una chiara postura da capo-cantiere, per cui va bene solo se le mani dietro la schiena le infiliamo nelle tasche. Potete alternare questa postura a quella classica con braccia conserte magari mentre vi strofinate il mento, meglio quando lei è dentro il camerino però.
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Consiglio numero tre: giocate.
Una cosa che noi banali-maschi sappiamo fare bene è giocare, anche quando sarebbe opportuno non farlo. In questo caso specifico un modo per farlo è utilizzando l’ironia, il sarcasmo, farLe credere che siete lì, con lei, dicendo scemenze su maglia o altro, per esempio: «il maculato no amore, il maculato solo dopo i cinquanta, e dopo diverse sedute di botox». Fatela ridere, anche se solitamente considera di pessimo gusto le vostre battute in quel caso le probabilità che li trovi divertenti o geniali sono alte, perché non vi sta dando retta: vi sta concedendo solo una piccola parte della sua attenzione, approfittatene per dire quello che vi pare, ma mi raccomando non esagerate: ricordatevi sempre che di fronte avrete una donna che sta pensando a sé stessa e alla sua vanità.
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Quarto consiglio: fate i parsimoniosi.
Mi rendo perfettamente conto che questo è il consiglio più semplice da applicare. Fatele credere di essere presenti a modo vostro, le considerazioni sul prezzo sono un giusto compromesso che saranno in grado di accettare per avervi con loro, sebbene consci dal fatto che le vostre considerazioni da tirchi serviranno a poco.
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Quinto e ultimo – importante – consiglio: siate indipendenti.
Pur consapevoli di essere circondati da capi d’abbigliamento femminili a cui non sarete mai e poi mai interessati, provate a essere indipendenti, scrollatevi di dosso l’etichetta di
accompagnatore, guardatevi intorno, allontanatevi dal motivo per cui siete lì magari con un «vediamo se trovo qualcosa per te» che farà schizzare il vostro punteggio alle stelle, non abbiate paura di essere giudicati dalle donne intorno a voi, non penseranno che siete delle drag queen in borghese, molte di loro vi guarderanno con stupore e ammirazione, penseranno a quanto fortunata è la donna che vi ha come compagno di avventure. Ecco, pensate di vivere un’avventura, con un poco di fantasia potrete essere Harrison Ford nei panni di Indiana Jones, o Daniel Craig in quelli di James Bond: dei maschi non tristi di esserlo.
p.s. Per le donne in lettura: se pensate che questo post in gran parte stupido contenga materiale maschilista avrete ragione a pensarlo, se pensate che questo post non contenga materiale offensivo verso esseri-pensanti avrete la mia stima più profonda.
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