«Esiste una differenza tra un mondo teorico di stronzate filosofiche e la vita vera…», dice ad un certo punto Abe Lucas al suo gruppo di studenti del collage. Abe Lucas ha la faccia di Joaquin Phoenix (che si è appesantito parecchio per interpretare il ruolo), ed è il protagonista del nuovo film di Woody Allen: un insegnante di filosofia, cinico, depresso, alcolizzato, che non riesce più a scrivere e si punta una pistola alla testa facendosi una bella roulette russa davanti a degli adolescenti.
In Irrational Man c’è ironia, ritmo, una bellissima colonna sonora, ci sono gli occhi grandi di Emma Stone (di nuovo), ma c’è anche un poco del recente Woody Allen: quello ripetitivo. L’insegnante apatico e tormentato che si infatua della sua studentessa è un soggetto troppo banale, pur scritto dal genio. I cliché aleggiano nell’aria, la storia convince a tratti, pur poggiandosi su delle solide basi filosofiche. La regia è calda, solare, bella da vedere. Il film è ambientato in un campus universitario.
L’esistenzialismo è l’elemento principale del film, elemento che caratterizza gli ultimi lavori del maestro, che dirige ormai col pilota automatico. Gli attori sono bravi e credibili. I tempi di To Rome With Love sono lontani, come però sono lontani anche quelli di Midnight in Paris, ultima opera recente degna di stare nell’olimpo di Woody. Se siete suoi fan, adulatori, discepoli, vederlo non vi deluderà, la sua firma stilistica appagherà anche quelle piccole sfumature ripetitive e insoddisfacenti.