Accadono cose che ti temprano l’anima. Eventi che ti allargano le spalle come carrette piene di cemento trainate da ragazzo. Sentimenti che nascono, crescono, appassiscono come orchidee non annaffiate, dopo averne visto lo splendore. Noi come responsabili di tutto, concentrati nel guardare cosa ci attende fuori piuttosto che soffermarci su quello che ci accade dentro. Tutti quanti presi da qualcosa di importante che non è importante per niente. Sprechiamo inchiostro, fogli, parole dette sottovoce. Dimentichiamo facce, gesti, sorrisi. E quindi vaffanculo. Urla, pianti, pugni sul muro. La paura. Ferite ingestibili come onde incazzate che di colpo ti ritrovi addosso. E via ad asciugarci. Ridere quando ridere non ci va. Emozioni. Attimi. Strade di sera piene di luci e silenzi. Aspettando che sia giusto, ma che giusto non è mai.