Una delle poche cose sensate (e pacate) che ho letto riguardo ai terribili fatti accaduti in Francia in questi giorni, e che mi sento di condividere in tutto:
Di tutto il cumulo di emozioni timori e tristezze scatenate dagli eventi tragici di Parigi di questi giorni due cose vorrei appuntare qui. Riguardano la varia umanità che simili eventi scoperchiano.
Perché da noi in Occidente, ma specialmente qui in Italia, e poi su Twitter, e anche su certi giornali diretti da emeriti imbecilli, oppure al bancone del bar, e nelle fabbriche (se esistessero ancora), di eventi del genere, quando accadono, è impossibile non parlare.
E infatti se ne parla. E mentre se ne parla i più onesti fra noi si renderanno conto che stanno fischiettando cose complicate di cui in fondo non sanno granché (e quindi magari qualche cautela, insomma, finiranno per usarla) mentre molti altri, quelli che le sparano sempre grosse, quelli che vanno in TV o compongono i titoli dei giornali o scrivono i pensosi editoriali, approfitteranno della vasta ignoranza generale (anche fra le poche persone variamente appassionate di informazione) per parlarci di loro stessi o per piegare i complicati fatti del mondo ai loro semplici piccoli interessi. Bianco, nero. Alto, basso.
Possiamo scherzare con la politica e il calcio, con Renzi o Grillo, perfino sul Papa telefonista o sul Presidente novantenne, ma per sparare cazzate a caso sull’Islam o su Maometto, sull’ebraismo e le Crociate, sui rapporti fra ideologie e religioni o sulle derive dei totalitarismi, di faccia tosta ce ne vuole parecchia in più. Anzi, mi correggo; serve una faccia come il culo per andare in giro a raccontare quattro banalità disinformate a margine di eventi drammatici e violenti giusto nel momento in cui la libertà di tutti noi è in pericolo.
Bene. Queste facce da culo noi in Italia le abbiamo. Servono eventi drammatici per ricordarci che l’automatismo narcisista del cretino resta sempre uguale sia che si stia parlando del gol annullato dall’arbitro venduto o della fine dell’umanità.
I poeti laureati dell’esagerazione mediatica sottolineano poi – con un po’ di fatalistico fastidio – come ormai troppa gente abbia su Internet un misero palchetto dal quale applicarsi nella loro medesima arte. Siamo sensibil alle cazzate altrui ma anestetizzati alle nostre e questo forse complica le cose. Ma non le complica a sufficienza per impedirci di capire che la TV, le radio e i media italiani in genere, sono pericolosamente invasi da una marea di chiassosi incompetenti. Lo sono sempre, anche quando dissertano del gol fantasma del Sassuolo ma si mostrano in tutta la loro straripante pericolosità in giornate come queste. E nemmeno si accorgono – i maledetti idioti – che stanno giocando col fuoco.
Massimo Mantellini (via ManteBlog)