«È che non mi va più di perdere tempo per le cose che non mi va di fare», tipo andare a vedere un film perché l’attualità lo impone, acquistare un prodotto perché la società dice che con esso è meglio, tipo scrivere per qualcuno perché sarebbe più fico così. Anche basta.
Sarebbe la risposta ideale per Teresa, che ieri mi ha inviato una bella mail chiedendomi perché da un po’ di tempo non collaboro più con altri siti o giornali.
Ciao Salvatore, scusa la domanda (banale) magari l’avrai scritto e me la sono persa: come mai non scrivi più da nessuna parte? O meglio, ti seguivo su Senzaudio e ancor prima sul Dailyblog, la tua rubrica su musica e tendenze era un appuntamento fisso!!! Mi piaceva un casino…
Ho terminato le collaborazioni perché credo che vadano fatte quando ti va di farle, quando trovi stimoli, quando con tempo e dedizione rispetti l’impegno preso. Mi è dispiaciuto quando qualche mese fa ho comunicato allo staff di Senzaudio perché non avrei più scritto per il magazine. Senzaudio era ed è – è online tuttora – un progetto interessante tenuto in piedi da ragazzi per bene e preparati. Quando ho iniziato quell’avventura ero molto gasato, ho legato con lo staff e credo – nel mio piccolo – di aver dato persino qualcosa di utile al progetto. Poi però la cosa non mi entusiasmava più ed ho smesso. Soprattutto per rispetto verso chi ci crede veramente. Mi sono lasciato bene con i ragazzi di Senzaudio, e non è detto che un giorno – qualora ritrovassi il tempo e gli stimoli – non ritorni a scriverci. Sempre se la porta per me sia ancora aperta.
Non scriverò più all’infuori del mio blog, mi sono promesso qualche mese fa, dopo che ho terminato un’altra collaborazione con una testata giornalista di cui non farò il nome perché poco importa. Oggi non esiste più, o meglio, ha cambiato nome. Anche in quel caso la scelta è stata mia. Da quel momento mi sono invitato a non scrivere più per nessun altro per il semplice gusto di scrivere. Scrivere è un lavoro e come tale merita di essere ripagato. Le vetrine per dare sfogo alla vanità non servono a niente, se non ai proprietari delle vetrine. Ho un blog personale da anni, ed è l’unico posto per il momento che utilizzerò per comunicare qualcosa, tanto Teresa l’indirizzo lo sa.