La passione per l’informazione ce l’hai o non ce l’hai. Quelli che non leggono o che non guardano il telegiornale esistono, vivono tra noi, e sono anche apparentemente sani. Stanno bene insomma. Se ne fregano altamente del mondo che supera il confine da loro delimitato, pensano che quello che succede oltre non li coinvolga, o che comunque non meriti attenzione; «è noioso, è un complotto, è tutto un magna magna». Un po’ li invidio, un po’ per fortuna no. Chissà come dev’essere una vita ad ignorare tutto. Priva di sapere, priva di curiosità, di conoscenza. Credo che molto dipenda anche dalle persone che ti circondano. Poter parlare di tutto con le persone che ami è una cosa meravigliosa. Commentare una notizia, dialogare di politica, cultura, di arte è un valore che vicino ai trenta inizio ad apprezzare quanto un buon piatto di lasagne.
Ultimamente ho ripreso a leggere i giornali. Da circa un mese. Era un’abitudine che avevo da ragazzino. Prima di Internet. Mi piaceva iniziare la giornate in un’edicola; entrare e sentire il profumo della carta. E avevo sete di sapere. Tanta sete. Iniziai con quelli sportivi ma dopo un po’ mi sono scocciato. I giornali sportivi sono pessimi: brutti, illeggibili e faziosi come una curva piena di ultras.
Oggi leggo il Corriere della Sera, o Repubblica, sul macbook. Li scarico la mattina presto e li leggo quando sono ancora a letto o mentre faccio colazione. Perché i giornali son belli a quell’ora. Dopo non ha senso, non più, oggi. Leggo anche i settimanali, sul macbook; Internazionale ed Espresso vanno per la maggiore, ma anche Vanity Fair e GQ quando ho tempo. E mi piace. Mi piace leggere quei contenuti che in Rete non si trovano, non subito, non prima. I siti d’informazione sono irritanti, pieni di titoli che hanno solo l’obiettivo di catturare un click. Quindi meglio tornare allo strumento che dà inizio a tutto.
Per un fautore della Rete come sono io riaffacciarmi a questi mezzi è una bella cosa. Fino a poco tempo fa non avrei mai creduto che sarei ricascato a leggere un quotidiano con interesse, o un settimanale – che credevo i blog avessero ammazzato -. È vero, se dovessi leggerli sulla carta probabilmente non sarebbe lo stesso; l’immediatezza del download e la libertà di un pdf danno una notevole mano. A questo proposito: regalatemi un iPad, siate bravi.