Io non lo so dov’ero prima. Prima. Quando in rete circolavano le puntate di The Newsroom. Dov’ero? Non lo so. Probabilmente correvo. Ora però sono qui, a vederle tutte, una dopo l’altra, in streaming, ché Raitre ne fa solo una a settimana e stiamo freschi.
The Newsroom è la serie del momento. La mia, ovviamente. Per chi non la conoscesse: racconta le vicende di un giornalista americano: Will McAvoy – tipo Mentana, molto “tipo” – e la sua redazione. Un giornalista egocentrico, arrogante, freddo, schietto, mai banale, stanco degli ultimi anni in cui ha condotto il suo telegiornale in maniera leggera, inconsistente, frivola, vabe’ ci siamo capiti, e deciso che è ora di piantarla e inizia a fare quello che dovrebbe fare un buon giornalista: informare la gente.
Gran parte del merito di questo cambio di rotta è del nuovo produttore esecutivo MacKenzie MacHale (Emily Mortimer) – la sua ex moglie – su cui gira gran parte della serie. Ovviamente in The Newsroom non si parla solo di notizie, altrimenti sai che noia, ma ci sono anche intrecci amorosi, riferimenti storici e quella leggerissima ironia che amo. Ah c’è anche tanto sarcasmo. Oh, amo anche il sarcasmo. I dialoghi sono spettacolari – in lingua originale danno il meglio -, la sceneggiatura è sopraffina e la regia è impeccabile.
«The Newsroom non è una serie su com’è il giornalismo, ma su come dovrebbe essere» scrive l’Huffinghton Post, prendendoci in pieno. Nei panni del protagonista Will McAvoy c’è Jeff Daniels, vincitore di un Emmy Award per migliore attore. The Newsroom non è una serie che consiglio solo agli amanti del genere, pur essendo consapevole che è un prodotto che gli addetti ai lavori definiscono “di nicchia”. Raitre dopo averla lanciata in prima serata l’ha spostata in seconda, per bassi ascolti, ma si sa, gli italiani preferiscono altro. Io, che sono nel mezzo del tunnel, vado a caricare la quinta puntata.