Sto scrivendo queste parole in viaggio. Sono su un pullman.
Alla mia sinistra c’è il mare, alla destra le montagne. È la costa siciliana. Uno dei posti più belli del pianeta.
Mi sembra di rivivere il film della mia vita.
Quando ero piccolo facevo spesso la tratta Palermo Messina, in treno o in macchina. È uno dei momenti più belli della mia infanzia. Abbassavo il finestrino fino a metà perché più giù non poteva andare e con le mani cercavo di prenderne il possibile. Toccavo l’aria, toccavo il mare, toccavo le montagne, toccavo il momento, e lo tenevo per me.
Oggi quella tratta l’ho sostituita con quella opposta, dall’altra parte della costa che desta altrettanta meraviglia: Palermo Trapani. La faccio in macchina o in pullman. In treno no perché dice che farei prima ad arrivare su a Milano.
Come quando ero piccolo in questo breve viaggio c’è tutto. Non manca niente. Spesso quando posso guardo le facce di chi lo vive per la prima volta, Vedo quegli occhi meravigliati che mi inorgogliscono, mi fanno gonfiare il petto e pensare che un po’ è anche mio quello che vedono. Allora smetto di essere incazzato con la mia terra, smetto di voler scappare, pretendere, desiderare. La vivo e basta. Magari con le mani aperte e gli occhi chiusi.