Salvatore Giambelluca

La musica, il mare, Lei

Mi piace svegliarmi da solo in casa. Di solito quando accade vado in cucina con passi lenti, posiziono la caffettiera sul fornello e ritorno in camera, sfoglio i dischi che ho sulla mensola, ne scelgo uno e lo infilo nello stereo.
La musica di prima mattina è un buongiorno speciale.
Alzo il volume quanto basta per riuscire a sentire dalla doccia. Tengo la porta aperta, ché tanto non torna nessuno ed è casa mia e dà un senso di libertà incredibile.
Non canto sotto la doccia di prima mattina, perché nonostante il caffè mi abbia dato la spinta decisiva è ancora troppo presto, sono solo le dieci e mezza. Una volta Vasco ha detto che un artista canta solo dopo le due del pomeriggio, dopo un bicchiere di vodka.
È sabato, e la giornata è calda. Fuori ci sono 35 gradi. Se solo mi fossi svegliato prima sarei andato a correre, invece mi siedo e inizio a scrivere ché è tanto che non mi capita.
È il primo sabato di agosto, bisogna tenere duro un’altra settimana e poi si va in vacanza. Cioè si riempie la macchina con valigia, chitarra e altre robe, si abbassano i finestrini e si inizia a cantare fino ad arrivare da Lei, dove tutto è più calmo e il mare sembra più bello perché i suoi occhi illuminano ogni cosa.

Creo cose per internet, fotografo mari e monti, leggo e scrivo storie.