Sto ascoltando il nuovo dei Daft Punk. È davvero una bomba. Lo avete ascoltato? Get Lucky. È un mix di dance anni 80′ e qualcosa che negli anni 90′ pensavi di ascoltare oggi. E non lo dico perché voglio fare il figo menzionando gruppi che fanno figo. Lo dico perché quando faccio play la testa inizia a muoversi da sola e se sono in piedi viene seguita dal corpo fino all’ultimo secondo.
Io e la musica dance abbiamo un rapporto particolare. Da piccolo ballavo MJ e James Brown davanti la televisione, avevo tipo due anni, e mio padre alzava il volume e mi faceva il video con la cinepresa che oggi non funziona più.
Da ragazzino ero un discreto ballerino. I miei compagni di classe dicevano che ero piuttosto bravo, gli amici che dovevo andare in programmi tipo Amici ma sono troppo timido per ballare davanti a Maria De Filippi senza chiedergli perché non dorme con Maurizio Costanzo.
Oggi invece non ballo più. Mi vergogno più di ieri. Mi capita raramente, tipo d’estate nei party sulla spiaggia o a capodanno subito dopo il brindisi di mezzanotte. Però so di essere ancora capace. Il ritmo è nel sangue e non credo che andrà mai via, a meno che non mi iniettino nelle vene un disco neomelodico napoletano.
Il pezzo è finito, i quattro minuti e nove sono volati. Ora c’è Blurred Lines di Thicke, ma quella è un’altra storia, ve la racconto un altro giorno.
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