Alle volte non lo sai cosa c’è che non va. Non lo sai proprio. Ti sforzi di capire, di pensare, ma niente. Non ci riesci. Non riesci a trovare la soluzione che probabilmente è lì, sotto il naso, ma non vedi, o non vuoi vedere perché fa male, molto male. Allora ti sforzi di chiudere gli occhi, corri, ti fai spingere dal vento caldo e secco, ti fai guidare dalla musica che pensi sia scritta e suonata per te, e vai veloce, tanto veloce da sentire l’asfalto diventare sempre più caldo. Poi ti fermi, affannato, con le mani sui fianchi e la testa all’insù, e ti chiedi perché, perché in quel modo, perché tu. La risposta non c’è. La risposta non c’è mai. La risposta è una lacrima, è un sorriso, è la paura che qualcuno prima o poi ti dica che è tutto finito, è la gioia di vivere, è la vita vissuta di corsa, passeggiando, o seduti su un muretto sbilenco a leggere un libro, mentre fa di nuovo giorno.
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Cose che prendono vita
Il viaggio più bello, Lei
Una delle cose che mi rende una persona felice è viaggiare, questo il mio blog lo sa. Il viaggio più bello è quello vicino a Lei, e il mio blog sa anche questo.
Quando viaggio e al mio fianco c’è Lei mi sento bene. Sempre. Sia che sia su un aereo, su un treno, o a piedi. Quando mi prende la mano e la porta dalle sue parti mi sento l’uomo più fortunato del mondo. Quando appoggia la testa sulla mia spalla ho la sensazione di essere forte, immortale.
Quando mi domanda quanto manca per arrivare penso di sapere tutto quello che mi basta. Mi guarda dal basso verso l’alto, e poi porta il suo orecchio sul mio petto socchiudendo gli occhi. Fermo il tempo, lo prendo con il palmo della mano e lo tengo stretto, dentro di me. Sono attimi che non finiscono. Sono respiri che restano incastonati nell’anima.
Il viaggio con Lei è il viaggio; è il momento in cui osservo il mondo con i suoi occhi, belli come il mare visto da uno scoglio, è il coraggio, è l’avventura di un vicolo inesplorato, è una scalinata che mi porterà ad un sorriso. Il viaggio con Lei è la strada che mi sussurra il percorso più vero, quello che solo il cuore conosce.
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Punti di arrivo, e partenza
Ultimamente non mi va di condividere molto. Preferisco rimanere in silenzio e ascoltare. Parlo meno del solito. Ho il braccio sotto il mento e guardo fuori il finestrino le giornate che cambiano.
Piano piano mi allontano dai social network, dall’internet, e dall’omologazione che nasconde la personalità. Sono nella fase in cui tocco la carta, la penna, la mia moleskine che non ha nessun tasto “condividi”.
Quella roba lì è finita. Ho finito sul serio, questa volta. Non intendo più rimetterci le mani. Mi sono chiuso in me stesso per mesi, settimane, giorni, e ce l’ho fatta. Ho scritto tutto quello che avevo dentro, che pensavo, che credevo potesse servire a chi ci metterà le mani. È qualcosa di vero. È qualcosa che è nato dall’anima. Ora arriva il periodo finale; quello decisivo, quello che ne deciderà la vita. Voi restate da queste parti, ché sarete i primi a sapere.