Funk, soul, rock. Grandi pezzi, voce pazzesca e arrangiamenti di alta classe. Uno dei dischi più belli degli ultimi anni, Caustic Love. Il nuovo album di Paolo Nutini. Quello che sarei voluto diventare io se fossi nato in Scozia con i bisnonni italiani.
Siamo quasi coetani, lui è più piccolo (quanto fa male dirlo) di un anno. Mentre io nel 2006 festeggiavo la coppa del mondo e l’aver superato l’esame della patente lui usciva con Theese Street, il primo album, vendendo oltre due milioni di copie. Otto anni dopo fa ancora musica. Nel mezzo Sunny Side Up, altro disco che staziona stabile nel mio iPod.
Oggi quel ragazzetto che sembrava l’ennesima meteora sfornata dal brit-pop fa ancora musica. Il nuovo disco è un lavoro notevole, contiene dei pezzi bellissimi: Better Man, Let Me Down Easy, Iron Sky che secondo me è il gioiello del disco. È uno di quei tipi che sembra saper fare solo quello, Paolo Nutini. Quando è sul palco il mondo intorno sparisce, e tira fuori qualcosa che possiedono in pochi, pochissimi: il talento. Non è tipo da classifiche, non ama i numeri e nemmeno la mondanità delle star, seppure chi lo vede per la prima volta in televisione dice che se la tira tantissimo. Sono gli occhi della conformità superficiale di chi muore dalla voglia di giudicare. Lui vuole solo la musica. Il resto viene da sé. Il resto è oltre.
It’s only rock n roll, baby.
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