Passate le feste tornano le parole,
prima mangiate e poi cantate
ma mai perfette o mal-pensate
Siamo sempre qui,
tra una foto prima di un pasto
e un bicchiere vuoto ormai rimasto
Chi ci governa è in confusione,
non si capisce chi ha il pallone
Restiamo umani, gridano i pochi
non siam coglioni, replicano i fuochi
Arroganza e ignoranza
avanza la prepotenza,
meglio tacere e mostrar clemenza
A questo anno non chiedo tanto,
solo serenità e un po’ di garbo.
p.s. Volevo provare a dire qualcosa con una poesia, come fossi negli anni venti (del secolo scorso), ora torno a posto.